Se ti trovi in vacanza a Sorrento, e ti stai godendo il sole, il mare, i panorami e le testimonianze storiche di questa incredibile penisola, sappi che potresti avere accesso anche a qualche altra curiosità.
Qualcosa di davvero insolito, che magari nessuno cerca davanti a una riviera così bella… ma che esiste e dorme nell’ombra.
É il lato misterioso di Sorrento. I suoi miti ancestrali, i suoi segreti e leggende.
La città delle Sirene
Sorrento nasce con una leggenda e di leggende si nutre.
Non dimentichiamo che siamo nella terra – la Campania – che deve le proprie radici a Enea e al canto degli antichi greci.
É proprio legato a un canto è il mito che accompagna la nascita stessa di Sorrento: il canto delle Sirene!
Secondo la narrazione, pare che quando Ulisse tentò di sfuggire all’incantesimo delle Sirene, navigando legato all’albero della propria nave attraverso lo Stretto di Messina, terminò il viaggio proprio ai piedi della penisola sorrentina dove eresse un tempio ad Atena per ringraziarla dell’aiuto.
La leggenda della bella Sirentum
Un’altra leggenda narra che due contadini del posto, non potendo avere figli, fecero voto al Tempio delle Sirene e dopo pochi mesi la donna rimase incinta.
Nacque una bellissima bambina che venne chiamata Sirentum.
Crebbe così elegante e meravigliosa da far innamorare un principe.
Durante l’invasione saracena, però, proprio la bella principessa Sirentum fu rapita dai pirati che chiesero un riscatto altissimo.
Il popolo pur di riavere indietro quello splendore di donna donò ogni oggetto prezioso per ripagarne la libertà.
Perché per Sorrento si dà tutto, chi ama Sorrento non ha bisogno di altro nella vita!
La zanna del mostro marino
Nella chiesa di Sant’Antonino, a Sorrento, fa bella mostra di sé una enorme zanna simile a quella di un elefante o un mammuth.
Secondo la leggenda, invece, è quel che rimane dell’enorme mostro marino che stava per uccidere tre bimbi sulla spiaggia quando proprio il Santo patrono sorrentino liberò i tre piccoli e distrusse il mostro.
La campana che suona dal fondo del mare
Tra i tanti miracoli di Sant’Antonino a Sorrento c’è anche quello della campana.
Durante uno dei saccheggi dei pirati saraceni, una nave carica di oggetti preziosi sorrentini stava per riprendere il largo.
Ma la potenza del Santo la rese pesantissima e pur gettando via metà della merce la nave non si muoveva.
Soltanto quando i pirati gettarono la campana della chiesa del Santo riuscirono a fuggire.
I sorrentini, allora, corsero a recuperare dal mare tutti i loro tesori.
Solo la campana non fu mai trovata… ma la gente di qui giura di sentirla suonare, dal fondo del mare, ogni 14 febbraio, festa di Sant’Antonino!
I ricami fatti di nuvole
I ricami sono un’arte artigianale tipica sorrentina. Sono talmente belli che sembrano “fatti di nuvole”. E proprio questo narra la leggenda.
Pare che un’anziana ricamatrice del posto, stanca dopo tanto lavoro, non riuscì a terminare per tempo un bavaglino perché mancava il ricamo di un fiocco.
La povera donna pregò Gesù Bambino e questi mandò un angelo a prendere la nuvola più bella, a forma di fiocco, che si posò sul bavaglino e l’indomani era divenuto un raffinatissimo fiocco ricamato!